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Presa di Porta Pia Inaugurazione nuova illuminazione

Una nuova illuminazione per Porta Pia. Luci «artistiche» che renderanno più bella la breccia e le Mura aureliane e che saranno accese stasera alla presenza della sindaca Virginia Raggi: sono, forse, l’atto più simbolico per ricordare i 150 anni dall’avvenimento che rese Roma capitale d’Italia. Nonostante referendum e Covid, qualche festeggiamento ci sarà (con strade chiuse e bus deviati): come sempre sarà incentrato sui bersaglieri entrati a Roma di corsa.

Domattina (alle 9.20) il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina, e quello della Difesa, Enzo Vecciarelli, deporranno una corona al monumento, il seguito al Museo dei bersaglieri per inaugurare una mostra di cartoline storiche di fine ‘800. Vi sarà anche l’annullo di quattro francobolli commemorativi. «Purtroppo per il virus non vi potrà essere una parata ma una cerimonia va fatta, perché i 150 anni sono adesso. La breccia è un tassello importantissimo nel percorso unitario e quindi, pur senza enfatizzare l’evento per non creare assembramenti, ci saremo». E infatti circa 150 – 200 bersaglieri simboleggeranno l’ingresso in Porta Pia. Un po’ di pubblico è dato per scontato.

Al Gianicolo sabato e domenica sera torneranno ad ardere le fiaccole: illumineranno il Mausoleo ossario garibaldino, che in questi due giorni sarà aperto al pubblico dalle 10 alle 20. La fiamma dei bracieri di via Garibaldi ricorderà che, il 20 settembre 1870, gli scontri coinvolsero più punti della cinta muraria, e tra i luoghi in cui più significativi figura appunto il Gianicolo. Qui, oggi alle 11 il laboratorio per bambini «Arrivano i bersaglieri» e alle 17 all’Ossario la visita guidata «Dalla Repubblica romana alla presa di Porta Pia». Domani (ore 11 e 12) visite guidate e nel pomeriggio al Mausoleo lo spettacolo «Finalment i suma».

E per un giorno, a distanza di 150 anni, anche il cannone che il 20 settembre 1870 sparò il colpo che aprì la breccia a Porta Pia, tornerà sulla scena. L’Esercito lo ha fatto restaurare e ora dalla caserma di Montefinale, a Bracciano, è già stato trasferito nel Museo dei bersaglieri a Porta Pia. Così domenica, 20 settembre, tornerà dove lanciava i suoi colpi sulle Mura aureliane, di fronte a un condominio all’inizio della Nomentana. Sul posto sarà anche scoperta una targa ricordo.